Favoriti Maglia Rosa Giro d’Italia 2022: Carapaz favorito per il bis, occasione per Landa, Lopez e S.Yates, Hindley e Kelderman per il riscatto
Non c’è un favorito assoluto per il Giro d’Italia 2022. Come spesso accade, l’andamento della Corsa Rosa si conferma particolarmente difficile da prevedere con tante incognite sempre dietro l’angolo e un percorso che presenta solamente 26,6 chilometri a cronometro, troppo pochi per fare la differenza, e diverse tappe potenzialmente decisive per la vittoria finale. Tra i 176 che si presenteranno al via del primo GT stagionale, che partirà da Budapest venerdì 6 maggio e si concluderà a Verona domenica 29 maggio, saranno in tre ad aver già messo in bacheca il Trofeo Senza Fine: Richard Carapaz e Tom Dumoulin, che dopo le loro affermazioni del 2019 e 2017 andranno a caccia del bis, e Vincenzo Nibali che vorrà lasciare ancora una volta il segno nella corsa più amata.
Favoriti Maglia Rosa Giro d’Italia 2022
Tra i big che si affacciano a questo Giro d’Italia, Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) sembra poter partire in una posizione di vantaggio rispetto agli altri contendenti. L’ecuadoriano ha già conquistato la Corsa Rosa nel 2019, proprio l’ultima volta che la corsa si concluse a Verona, e il percorso di quest’anno, con solamente due brevi cronometro, sembrerebbe fatto apposta per esaltarne le caratteristiche. Nonostante il campione olimpico di Tokyo non abbia fornito grandi segnali in questi primi mesi di 2022, potrà comunque contare su una squadra che si schiererà compatta intorno a lui con uomini di qualità come Richie Porte e Pavel Sivakov che, oltre a svolgere il ruolo di importanti spalle, potrebbero anche trovare spazio per mettersi in mostra in prima persona.
Il percorso di quest’anno sembra avvantaggiare gli scalatori che troveranno diverse occasioni per potersi mettere in mostra senza temere di perdere troppi secondi, visti i pochi chilometri a cronometro che li attendono. Tra loro Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) punterà con decisione a portare la Maglia Rosa fino alla fine dopo averla indossata per tredici giorni nel 2018 ed essere salito sul terzo gradino del podio lo scorso anno. Il britannico avrà tutta la squadra per sé per ambire al suo grande obiettivo stagionale, dopo una preparazione impostata per essere al meglio durante le prossime tre settimane.
Punterà quantomeno al podio Mikel Landa (Bahrain Victorious) che, soprattutto dopo la caduta dello scorso anno, ha un conto aperto con la Corsa Rosa dove è già salito sul podio nel 2015. Il basco, che in salita certamente è ancora tra i migliori del gruppo, formerà una temibile coppia con il corregionale Pello Bilbao che, come accaduto lo scorso anno con Damiano Caruso, sarà il primo supporto per il compagno di squadra ma potrebbe anche ritagliarsi uno spazio importante per essere protagonista sia in classifica generale che in ottica successi di tappa.
Anche la Bora – hansgrohe si presenterà al via con più carte da giocare a cominciare dalla coppia formata da Jai Hindley e Wilco Kelderman, già protagonisti, non senza qualche frizione interna, nel 2020 quando indossavano la maglia del Team Sunweb e chiusero, rispettivamente, sul secondo e sul terzo gradino del podio alle spalle di Tao Geoghegan Hart. La formazione tedesca schiererà anche Emanuel Buchmann, già quarto al Tour de France 2019, che potrebbe anche avere la possibilità di mettersi in mostra in salita se riuscirà a ritrovare il colpo di pedale che aveva qualche stagione fa.
Si candida ad essere protagonista anche João Almeida (UAE Team Emirates) che potrebbe, però, pagare i pochi chilometri a cronometro per guadagnare tempo nei confronti degli scalatori puri. Il portoghese, grande protagonista sulle strade del Giro soprattutto nel 2020 quando indossò la Maglia Rosa per quindici giorni ma capace anche di chiudere al sesto posto lo scorso anno quando pagò un inizio difficile, potrà contare del supporto di una squadra competitiva pronta ad aiutarlo su ogni terreno, in cui spicca Davide Formolo, due volte quindicesimo nelle ultime due partecipazioni (2019 e 2021).
Dopo due anni, torna a partecipare ad una corsa di tre settimane Tom Dumoulin (Jumbo-Visma), che dalla Vuelta a España 2020 non ha più preso parte a un GT. Questo potrebbe rappresentare un problema per il vincitore del Giro d’Italia 2017, la cui resistenza nell’arco delle tre settimane sarà tutta da verificare. Il neerlandese ha dovuto anche rallentare la sua preparazione a causa del Covid e nel suo avvicinamento alla Corsa Rosa non ha certo brillato. Inoltre, quest’anno, non avrà nemmeno il vantaggio dei chilometri a cronometro per provare ad avvantaggiarsi rispetto agli altri rivali. La formazione giallonera gli affiancherà il promettente norvegese Tobias Foss che torna al Giro dopo il nono posto dello scorso anno.
Visto il tipo di percorso salgono le possibilità di corridori come Romain Bardet (Team DSM), apparso in grande forma al Tour of the Alps appena conquistato e pronto a migliorare il settimo posto ottenuto la passata stagione, alla sua prima esperienza al Giro, rilanciandosi dopo alcune stagioni difficili. Il francese sarà affiancato dal promettente Thymen Arensman, sesto all’ultima Tirreno – Adriatico e sul terzo gradino del podio al Tour of the Alps a soli 16 secondi dal compagno di squadra.
Mai come quest’anno, il percorso si addice alle caratteristiche di Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan) che torna al Giro dopo il ritiro lampo del 2020. Pochi chilometri contro il tempo e tanta salita sin dalla prima settimana sembrano la condizione ideale per esaltare il colombiano che punta a conquistare un posto sul podio su cui è già nel 2018. Al suo fianco potrebbe essere molto importante la presenza di Vincenzo Nibali. La sua esperienza sarà preziosa per il compagno di squadra in una corsa che ha già fatto sua due volte, dove potrebbe anche trovare la libertà per lasciare ancora una volta il segno. Con loro ci sarà anche David de la Cruz, che ha fatto vedere le cose migliori alla Vuelta in cui ha conquistato il settimo posto nelle ultime due edizioni, ma che sarà senz’altro una pedina importante nello scacchiere della formazione kazaka.
Le tante salite potranno favorire anche Guillaume Martin (Cofidis) che si presenta per la prima volta in carriera al via della Corsa Rosa. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare l’ottavo posto ottenuto al Tour de France dello scorso anno, cosa che parrebbe essere assolutamente alla sua portata, dal momento che lo scalatore transalpino, che ha ottenuto tre delle sue sette vittorie da professionista proprio in Italia (tra Giro di Sicilia e Giro della Toscana), potrebbe trovare fin da subito terreno adatto per esaltare le sue caratteristiche.
Chi, invece, sarà al suo ultimo Giro d’Italia, è Alejandro Valverde (Movistar) che torna a sei anni dalla sua unica partecipazione, quando salì sul terzo gradino del podio alle spalle di Vincenzo Nibali ed Esteban Chaves. Il 42enne murciano non sembra partire con l’intenzione di curare la classifica generale quanto, piuttosto, per cercare il colpo in una delle tante tappe miste presenti quest’anno. Certo che se, nell’ultima settimana, la posizione in classifica dovesse essere buona, allora tutto sarà possibile. Al suo fianco attenzione ad Ivan Sosa, fresco vincitore della Vuelta Asturias, che si presenta per la prima volta in carriera con la possibilità di fare il capitano in una grande corsa a tappe. Per lo scalatore colombiano potrebbe essere l’occasione di svolta di una carriera vissuta fin qui da promessa pronta ad esplodere.
In casa EF Education – EasyPost, invece, occhi puntati su Hugh Carty, anche se dopo la Vuelta del 2020 non è sembrato più lo stesso. Il britannico, infatti, dopo il terzo posto al Grande Giro iberico, ha inanellato una serie di delusioni che tuttavia attualmente sembrano ancora lontane dall’essere risolte. Al suo fianco avrà una squadra interessante, al momento votata alle tappe, ma che potrebbe convertirsi in ottimo supporto se la corsa lo richiedesse.
Coppia da valutare quella della Quick-Step Alpha Vinyl, che in James Konx e Mauri Vansevenant ha due buoni corridori per le salite, ma la loro continuità è ancora incerta. Difficile pensare per loro posizioni di primissimo piano, ma possono comunque ritagliarsi un ruolo interessante, sfruttando magari anche una minore marcatura in alcune circostanze, per poter ambire ad un buon piazzamento finale. Un ragionamento che potrebbe anche rivelarsi fruttuoso per corridori come Bauke Mollema e Juan Pedro Lopez, che potrebbero trovarsi a dire la loro in prima persona, anche se l’uomo deputato a fare classifica è Giulio Ciccone, forse la carta migliore del ciclismo italiano in questo Giro.
Reduce da un 2021 complicato, ma non privo di sprazzi di grande classe, l’abruzzese punta a trovare la fortuna e la continuità necessarie per coronare le sue ambizioni in un grande giro, proponendosi come l’uomo di riferimento di una squadra pronta a supportarlo nelle sue ambizioni e obiettivi. Tra i migliori scalatori presenti al via, il classe 1995 è in cerca della consacrazione e le strade di casa potrebbero essere il trampolino di lancio desiderato.
Restando agli italiani, di grande esperienza è invece Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert), che proverà a fare della regolarità e della costanza la sua arma migliore per dimostrare di essere più forte della sfortuna e del tempo che avanza. In rampa di lancio invece Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa), che dopo la bella vittoria dello scorso anno sullo Zoncolan, nel 2022 punta a compiere un altro importante passo in avanti, cercando di ragionare anche in termini di classifica. Padrone di casa, almeno per i primi tre giorni, lo sarà anche Attila Valter (Groupama-FDJ), che non ha nascosto di voler puntare quantomeno a tornare ad indossare la Maglia Rosa, magari proprio in occasione della Grande Partenza. L’ungherese arriva da una buona preparazione, corredata da buone prestazioni, e la sua missione appare possibile, per quanto ostica. Un buon piazzamento finale è nelle sue corde.
Borsino dei Favoriti Giro d’Italia 2022
***** Richard Carapaz
**** Miguel Angel Lopez, Simon Yates
*** João Almeida, Romain Bardet, Mikel Landa
** Pello Bilbao, Giulio Ciccone, Tom Dumoulin, Wilco Kelderman
* Hugh Carthy, Tobias Foss, Jai Hindley, Guillaume Martin, Ivan Sosa
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